“Non vediamo cambiamenti.
È vero, la consapevolezza è diversa. Qualcosa si è mosso, ma abbiamo sempre una pistola puntata alla tempia.
Non è abbastanza.
Tutto quello che vediamo è sempre un sistema che non riesce ad estirpare il male che lo alimenta. Un sistema che non riesce ad uscire da una mentalità capitalista che riduce il pianeta e le persone a numeri, le emozioni a strumenti al servizio dell’economia.
Questo è il modo in cui le cose vanno.
Ora tutto il mondo sa che un problema c’è, ma questo non basta a cambiare il corso delle cose. Ora occorre che tutto il sistema cambi. Proprio di fronte alla portata del cambiamento che abbiamo dinnanzi ci sentiamo impotenti, nudi.
Toglieteci tutto, ma non il futuro.
Toglieteci anche i vestiti se questo può servire a trasmettere la nostra disperazione, se può servire a salvare la nostra vita.
Perché è cosi che le cose vanno.
I disastri ambientali continuano ad esistere, come testimoniato dai recenti avvenimenti in Siberia. La violenza giustificata dalla prospettiva del profitto continua ad esistere, come dimostrato dalle violenze contro i popoli indigeni in Brasile. L’odio e la discriminazione continua ad esistere, come testimoniato dall’omicidio di George Floyd.
È tutto indissolubilmente legato. È tutto figlio dello stesso sistema che, giorno dopo gorno, ci allontana sempre di più dalla natura. È tutto figlio dello stesso sistema che ci legittima a distruggere il nostro pianeta, a mancarci di rispetto e perfino ad odiarci ed ucciderci, in funzione della convenienza materiale a cui si viene etichettati.
Vogliamo un mondo diverso. Vogliamo un mondo alimentato dall’amore, dal rispetto, dal reciproco riconoscimento. Vogliamo un mondo che metta al centro l’ambiente ed i rapporti sociali, non sfruttamento delle risorse e i rapporti di potere.
Forse, non siamo ancora pronti per vedere quel cambiamento. È il modo in cui le cose vanno. Quindi toglieteci tutto quello che ci rimane, anche i vestiti, se è l’unico modo perché le cose possano cambiare.”
cc: Friday For Future Genova